Donna tiene in mano un fioreDall’inizio di questa mia avventura sono passati 17 mesi, penso che di tutto questo periodo le sensazioni, i dolori e le gioie saranno costantemente presenti nella mia mente.

Quando ho ricevuto la diagnosi certa, ho avuto come un pugno nello stomaco, il senso di nausea era fortissimo ma dovevo uscire da quella stanza con una faccia serena perché li fuori c’erano mio marito e mia figlia che mi aspettavano… due giorni dopo avremmo dovuto festeggiare il capodanno quindi dissi tra me e me che non avrei potuto rovinare l’ultimo dell’anno e con l’intento di proteggerli non dissi la verità. Dentro di me tutto si stava sgretolando. Vidi le mie speranze, le mie aspettative e perfino la mia fede svanire.

Mi sono improvvisamente trovata faccia a faccia con un carcinoma infiltrante della mammella, mille dubbi e tanta paura. ho affrontato questo mostro pur non essendo pronta per una cosa così grande per me. Per la mia vita ho pensato e realizzato tanti progetti, ma l’eventualità di una malattia non mi era mai passata per la testa.

Oggi questa è la realtà, non posso cambiare gli eventi. Ho accettato la malattia, l’ho affrontata pensando che ancora una volta nella vita avrei dovuto lottare per ottenere ciò che volevo e quello che volevo con tutte le mie forze era guarire, dovevo farcela, ma nessuno avrebbe potuto far niente se io per prima non ci avessi creduto.

In primis ho dovuto mettere un po’ d’ordine nella mia mente, passando notti insonni prima di realizzare ciò che mi stava accadendo. A questo punto metto al corrente anche l’altro mio figlio, volevo che la mia famiglia fosse informata perché potesse sostenere me e potessero sostenersi tra loro.

È iniziato in me uno strano cambiamento interiore che prende forma man mano che passano i giorni, incomincio  a vedere tutto sotto un’altra forma e un altro colore, mi fermo a riflettere e mi prendo del tempo tutto per me. Non c’è stato solo il cambiamento interiore, ma pure quello esteriore che ho accettato con ironia e superficialità. Mi sono sentita dire che riguardo alla diagnosi avevo capito male e che di sicuro non era proprio cancro perché altrimenti non avrei potuto essere così allegra. Chi si scontra con la sofferenza ha qualcosa che gli altri non hanno, si trova la forza che non si immaginava di avere e si impara ad apprezzare il valore di ogni piccola cosa.

La forza me la dà chi combatte con me, chi vive la mia stessa esperienza. La forza me la danno tutti quelli che credono in me. Una nota di merito va al personale ospedaliero che col loro mondo dove tutto è più lento, meno rumoroso e più profondo sorridono e parlano sempre con calma e con pazienza, convinti che la loro certezza diventerà la nostra certezza.

Nel giro di un anno sono rientrata anche a lavoro riprendendo così in mano la mia vita. Pochi mesi fa sono entrata a far parte del gruppo “Abbracciamo un Sogno” ed è stato come un colpo di fulmine. Ho incontrato tante donne che hanno vissuto la mia stessa esperienza, ognuna con una storia diversa ma tutte con la stessa voglia di combattere e  trasmettere agli altri la gioia di vivere.

Ancora oggi sono sotto terapia e continuo a fare i controlli, ma sono più positiva che mai pensando che il peggio è passato.

Spero che questa mia testimonianza serva a chi ha appena iniziato il proprio cammino e ai loro famigliari. È vero che è un percorso duro e tortuoso, ti toglie tanto ma ti dà tanto, in alcuni momenti davvero pesante, però bisogna saper cogliere il meglio ed ecco che nel momento più difficile della mia vita riesco a vedere tutto con colori diversi, perciò dico che volere è potere, e come si dice nel nostro gruppo  “Ricoloriamo la vita perché di cancro si vive”.