Sabrina Mereu

Albero in lontananzaSono Sabrina, ho 44 anni. Ho incontrato il cancro nel 2001, avevo 29 anni, sposata e madre di due meravigliosi bambini, Paolo di 5 e Alessio di 2 anni. Vivevo la mia vita serenamente, una bella famiglia e un lavoro. Quando mi diagnosticarono il tumore non avevo la minima idea di quello che sarebbe stato il mio percorso.

Nella mia ingenuità non collegai la parola TUMORE alla parola  CANCRO. Attorno a me vedevo tutti spaventati, tristi. Dentro pensavo che stessero esagerando. Mi sembrava di essere la spettatrice di un film del quale però ero la protagonista principale.

Quando entrai nel turbine dell’intervento, chemioterapia e radioterapia, cominciarono a chiarirsi i dubbi e iniziai a rendermi conto dei rischi che correvo. La preoccupazione iniziò a impadronirsi della mia mente e del mio cuore. Ero preoccupata per le persone che amavo, per la mia stessa vita.

Inizia a tranquillizzare tutti. Mi sentivo impotente e incapace di spiegare ai miei piccoli amori che cosa mi stava succedendo, perché vomitavo continuamente, perché non avevo voglia di giocare con loro, perché avevo perso i capelli. Rispondevo in modo giocoso alle domande del più grandicello che chiedeva spiegazioni su tutto ciò che vedeva. Gli raccontai che un grosso ragno mi voleva mangiare e che il dottore era riuscito ad ucciderlo. E fu contento di questo gioco, sembrava sereno.

Subito ripresi a lavorare a tempo pieno, certa di essere guarita. Volevo la mia vita così come si era bloccata prima di questo incontro sconvolgente. Mi iscrissi alla scuola di ballo e la mia vita, piano piano, tornò come prima, la normalità cadenzata dai controlli periodici. Ma dopo 3 anni mi fu diagnosticato un nuovo tumore all’altro seno.

Buio. Paura. Rabbia. Pianto. Terrore.

Tutto da rifare, tutto da ricominciare. Anche se la mia paura e difficoltà più grande era la domanda che insistentemente mi martellava in testa: “E ORA CHI LO DICE A CASA?” Questa volta sapevo cosa mi attendeva, ero consapevole che il percorso non era facile, sapevo cosa mi attendeva in questo nuovo tratto di strada.

Perché…perché…perché…continuavo a ripetermi. Perché sei tornato? Cosa vuoi ancora da me? Mi risollevai pian pianino dal torpore e dalla paura che si erano impadroniti della mia mente, ripresi prepotentemente in mano la mia vita e iniziai la mia nuova battaglia.

Continuai la mia vita, continuai coi soliti controlli tra scompensi vari dovuti alle terapie e al timore di ammallarmi di nuovo. E comparvero le metastasi ossee. Non è stato facile risollevarsi dopo questa nuova ricaduta. Ma ce l’ho fatta, ho combattuto, combatto e combatterò con tutte le mie forze di cuore e di mente al di là delle forze fisiche, della fatica, dei timori, della paura, dei dubbi, dei pianti.

I bambini sono cresciuti, piccoli grandi uomini che oggi mi stanno accanto e mi danno la forza di rialzarmi dopo ogni ricaduta. Mio marito non ha mai abbassato la guardia e continua ad essere la mia forza e la mia voce anche nei momenti di sconforto, soprattutto in quei momenti. La mia famiglia e i miei amici sono la mia forza e la mia voglia di guardare al domani.

Durante tutti questi anni ho conosciuto tante persone speciali, diverse e uniche, ognuna con la sua storia, con la sua forza mi ha aiutata a non arrendermi. E non posso non ringraziare il nostro gruppo dove la condivisione e il sostegno è la parola d’ordine del nostro stare insieme, tra risate e lacrime, sempre unite, mai sole nel percorso.

È vero. Il cancro mi ha portato via tante cose. La serenità, la femminilità, l’indipendenza, la mia forza fisica, ma mai mi porterà via la voglia di vivere. D’altro canto devo riconoscere che questa esperienza mi ha regalato anche qualcosa di buono. Uno sguardo nuovo sulla vita e sulle cose, sulla quotidianità. Assaporo la vita giorno per giorno, attimo per attimo. Attraverso le difficoltà io sono ancora qua, più prepotente di prima, più agguerrita che mai. Decisa a sfidare questo destino che mi è stato donato.

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Comments

  1. Oscar

    Sei stata un esempio il migliore che uno possa mai desiderare per tutti e anche per me

  2. maura

    Grande sei un esempio x noi ,riposare in pace sabrina, veglia su i tuoi figli ….

  3. pisanu patrizia

    Hai lasciato un grande vuoto…cara amica..

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